Lost Cherry è l’Eau De Parfum di Tom Ford, una fragranza succulenta, allettante e insaziabile. Il Designer Tom Ford crea un emozionante viaggio nel gusto del proibito. Una fragranza contrastante che rivela il seducente paradosso del gioco: splendente come la superficie ghiacciata di una leccornia, la cui carne è succosa e succulenta.
Caratteristiche di Lost Cherry Eau De Parfum
La fragranza si apre a note di testa di Amarena, Mandorla Amara e Liquore; le note di cuore sono sempre Amarena, Prugna, Rosa Turca e Gelsomino Sambac. La fragranza si chiude, infine, con le note di fondo della Fava Tonka, Balsamo del Perù, Vaniglia, Benzoino, Cannella, Sandalo, Cedro, Chiodi di Garofano, Vetiver e Patchouli.
Private Blend Collection
La Private Blend di Tom Ford è una rara collezione di pregiati profumi, selezionati tra i migliori lanciati dalla rinomata casa di moda. Le lussuose fragranze, abbastanza difficili da reperire nel mercato beauty italiano, sono acclamate e conosciute dagli estimatori in tutto il globo.
Con la collezione, Tom Ford apre una porta nell’affascinante mondo del profumo artigianale. Ogni fragranza inizia con una preziosa estrazione di una singola nota attorno alla quale si sviluppano note secondarie che creano una complessa e sviluppata Eau de Parfum che può incantare o sfidare, stimolare o dilettare.
Scopri di più su Tom Ford, il nuovo volto del lusso
Imprenditore di successo e visionario del lusso, dopo aver lavorato come direttore creativo nella Maison Gucci, e successivamente anche nella Maison Yves Saint Laurent, Tom Ford decide di dare il suo nome alle proprie creazioni. Così nel 2005 nasce l’omonimo brand che, oltre alla moda, sposa la passione per la profumeria artistica. Creando in collaborazione con Estée Lauder uno dei profumi più amati al mondo: Black Orchid. Interpretazione del suo stile anticonformista e stravagante.
Nei suoi dieci anni come direttore creativo di Gucci, Tom Ford ha rilanciato l’azienda, riportandola nell’olimpo dei brand più desiderati. Soprattutto, ha ridisegnato l’estetica degli anni Novanta con le sue mosse azzardate di marketing. In più è famoso per le campagne provocatorie che hanno cambiato il modo di fare pubblicità.
Infatti, in designer e stilista è stato capace di rivedere il ruolo del creatore di moda. Definisce così un modello che si trova a proprio agio con le aspirazioni commerciali delle grandi imprese dedicate alla moda, nonché abile nel ringiovanire un brand e nelle strategie di marketing. Abbandonando, quindi, l’idea dell’artista maledetto.